Comunità residenziale ai tempi della quarantena

Oggi più di ieri siamo casa, ma non intesa solo come ambiente, fatto di muri e di finestre.

Siamo un contenitore di esperienze, siamo appartenenza e necessità di distanza, siamo rifugio qualche volta e qualche altra siamo gabbia. Oggi cerchiamo di essere soprattutto una fabbrica di energia, un riempimento per gli spazi troppo ampi dentro di noi, siamo una macchina di luci e colori, una scatola di ricordi, una sala dove poter lasciare i giochi fuori posto, siamo la montagna dove poter urlare, siamo il confine tra il dentro e il fuori e mai come ora possiamo capirne il significato.  

Ma noi lo sappiamo che non c’è muro che abbatta la fantasia.

Ecco come continuiamo a sprigionare vitalità.

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